lunedì 28 ottobre 2019

Vita da Maestra: il Rifugio


 Oggi mi è successa una piccola cosa, che però stranamente o forse no mi son commossa.

 Sì, anche io sono rimasta sorpresa, ma poi ho capito perché per un istante mi sono diventati gli occhi lucidi.

Sì, guarda, sarà lo stress, lo strass e lo strap alla schiena da tutte le flessioni e squat fatti.

Sarà che in questi giorni come una macchina da guerra dovrò affrontare aggiornamenti e formazioni nella mia vita da maestra come se non ci fosse un domani.

Ma proprio nella mia vita da maestra ho capito che sto facendo la differenza.

Forse tutto è partito da me, dal mio vissuto.
Anzi, sicuramente.
La vita in fondo non è che base per affrontare le esperienze.
E sin da piccoli si vivono, tra bellezza e conflitti.
Così anche a scuola, nei bambini e nelle loro piccole cose.
Oggi pomeriggio ho visto negli occhi e nell'abbraccio di una bambina
una richiesta di rifugio.
Un rifugio in me, la paura di 
non avere più la mia stima.
Proprio in quel momento il suo abbraccio mi ha fatto capire quanto
il mio modo e il mio essere presente per lei, come per gli altri
suoi compagni di avventura, sia importante.
Come io ho visto in lei me, le mie vecchie e forse attuali paure.
La mia richiesta di accoglienza, di essere più grande
in ogni scelta che faccio, in ogni strada che intraprendo, in ogni sbaglio che commetto.
Così lo è stato anche per lei.
La paura che sua madre, quando la doveva portare a casa,
non le volesse più bene.
E alla fine, il mio Ascolto, Accoglienza e Fiducia, sono 
state quelle che hanno aiutato la bambina a prendere coraggio e 
andare dalla mamma senza avere paura di non essere
accettata.

Perché il rifiuto per un Errore è orribile.
La Delusione grande.
Il Distacco spaventa.
Le Distanze Cancellano.
Per gli Adulti queste cose sono difficili da affrontare.
Quasi Impossibili.
Ma per i bambini è ancora Possibile.
Perché sono i Guardiani del proprio Animo che dovrà
forgiarsi per essere Adulti Saggi e Consapevoli di Vivere nell'intensità di 
un Tempo che non deve dettare a loro legge.


Poi meno male che c'è l'ironia e l'immaginazione.
Sennò qua si piange e basta.

Ma anche no!
Io Vivo.
Che è meglio.






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