giovedì 5 gennaio 2012

Memorie d'un salvataggio


"Tutto bene, signorina Meredith?" chiese il mio salvatore. Rimasi senza fiato quando vidi il suo volto:
 era Victor, che col sorriso beffardo mi teneva stretta a sé.
"S-sì...tutto bene..." dissi, ancora spaventata e tremante per l'inaspettata caduta.
"Si calmi...ora è tutto a posto..." disse lui per rassicurarmi. I suoi occhi verdi mi fissavano e brillavano sempre di più. Rimanemmo a fissarci per qualche istante in silenzio, mentre lui continuava a sorreggermi....un misto tra timore e tentazione mi bruciavano il petto.
"So-sono forse troppo pesante? Spero di ...no." dissi, sorpresa dalla sua forza fisica, nonostante il suo corpo non fosse particolarmente muscoloso.
"Ma che cosa dice!" esclamò ridendo, e dopo avermi rimesso a terra mi teneva la mano tra le sue. Mi sentii sciogliore, era come se le forze mi avessero di colpo abbandonata.
"Siete così leggera e delicata, my lady. " disse e si chinò per baciarmi la mano.
"Gra....zie.." dissi con  un filo di voce. Lui si avvicinò, fissandomi dritto negli occhi. Avrei voluto evitare quello sguardo così magnetico, avevo paura della seduzione dei suoi occhi.
"Ma non eravate al laboratorio?" chiesi, cercando di spezzare quell'attimo di silenzio soffocante.
"Sì ma... al momento non hanno bisogno di me. Ero di troppo e così mi sono preso una pausa, pensando di dirigermi in biblioteca per leggere un libro...."
"Ah...e l'avete trovato?" chiesi curiosa. Lui rise e mi accarezzò il viso.  Quella carezza gelida mi fece per un momento girare la testa.
"Oh, sì....eccome...mi è proprio giusto giusto caduto tra le mie braccia, qualche attimo fa." disse e il mio cuore sussultò per un istante, incredula per la sua affermazione.
"Il libro più grande del mondo...mi potrei definire..."
"Il libro più entusiasmante, vorrete dire!" esclamò lui, scostando i miei capelli dietro all'orecchio. Sentii i brividi percorrermi la pelle così velocemente che temevo mi si fermasse di colpo il cuore.
"Cercavate delle poesie d'amore? Qualcosa che potesse alleviare la vostra malinconia?”chiese continuando ad accarezzarmi il viso. Più volevo che smettesse, più mi dedicava delicate attenzioni. Più continuava, e più un piacevole desiderio nascosto cresceva dentro di me.
“S-sì...come fate a saperlo?”
 “Povera...vi sentite sola, nonstante siate sposata?" disse e io rimasi stupita, perchè ancora una volta aveva saputo cogliere il mio pensiero. Forse ero così prevedibile? Forse ero davvero un libro facilmente decifrabile, e avevo paura che potesse leggere delle righe di troppo.
"Sì...ma...non mi sento sola." dissi, intenta ad andarmene. Ma lui mi fermò, continuando a tenermi la mano stretta tra le sue, pallide e affusolate ma forti.
"Non potete immaginare quanto sia fortunato vostro marito. Ma soprattutto quanto lo sia io in questo momento....basta solo guardarvi per potersi perdere in quell'abisso , che sono i vostri occhi..." disse, stordendomi dolcemente. Cercai di riprendermi, scuotendo la testa ma lui si avvicinava sempre di più a me, tenendo la mia  mano.
Perchè mi sentivo così strana ? Amavo i complimenti, ma ero pur sempre una donna fedelmente sposata. Era come se desiderassi sempre di più le sue attenzioni, rischiando di cancellare l'immagine di quello che era il mio sposo... o almeno il suo ricordo.
"Non abbiate paura di ciò che provate. E' comprensibile..." disse. Mi sentii  sempre più vittima delle sue piacevoli attenzioni. Rimasi immobile, mentre lui avvicinava il suo viso sempre di più al mio, e il suo respiro cadeva sulle mie guance.

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