venerdì 27 dicembre 2013

Momostrocca "La Principesca RompiUova"

Buon pomeriggio momosini e momosette! Che si dice di momobello?
Avete festeggiato bene il momoso Natale e Santo Stefano? Io mi reputo piùche momosoddisfatta!
Finalmente un bel Natale, con la momosa "N" maiuscola, e mi sto ricaricando le momose energie per affrontare il momoso anno nuovo!
Intanto che mi Ricarico momosamente e ammetto che sarei tentata di andare a farmi una momosa passeggiata, nonostante le momose nuvole, vi regalo un altra Momostrocca.
L'ho scritta per il Laboratorio di Scrittura Creativa "Progetto Baobab" di Reggio Emilia, dato che dovevo farlo per la momosa Università, volevo postarlo momosamente anche quì! In più solo per voi ho creato una momosa copertina!
Bene, momosini e momosette... non rompete troppe momose uova!
Buona momosa Lettura!

La Principesca Rompiuova



"C'era una volta una bella Principesca,
dalla testa rotonda, proprio come una pesca.
Viveva in un castello tutto arancione,
alto e grosso, a forma di gigantesco peperone.
La Principesca faceva sempre festa,
gironzolando ogni giorno con un uovo in testa;
ogni volta però che un uovo rompeva,
la mamma Regina con la figlia se la prendeva!
Ma alla Principesca disobbediente
non gliene importava un bel niente.
Così un giorno la mamma Regina,
urlo “Basta!” alla Principeschina.
Se tu una brava Principesca vuoi diventar,
le buone maniere dovrai imparar!
Ti ci vuole una bella lezione...
fila in cucina a preparar un bel minestrone!”
Così la Mamma Regina
cacciò la Principesca in cucina,
a pelar patate, pomodori e qualche zucchina,
con una brutta e cattiva vecchina.
Forza! Lavorar! Se una vera Principesca vorrai diventar!”
Ad ogni rintoccar dell'ora,
la brutta vecchina mangiava una mora.
La Principesca aveva una gran fame,
ma non poteva mangiare nemmeno un pezzetto di pane!
Forza Lavorar! Se una vera Principesca vorrai diventar!”
La povera Principesca non aveva più forze,
nemmeno per pulir le pescate cozze.
Quando la vecchina uscì,
la Principesca vicino al pentolone dormì.
Sognò un uovo grande e grosso,
talmente arrabbiato che si fece rosso.
Principesca sarai, se di fare la monella smetterai!”
Giammai!” la Principesca rispose.
Così l'uovo la sollevò,
la fece precipitare in un grande vuoto,
e la fanciulla dallo spavento urlò!
Si svegliò tutta spettinata,
la Principesca tutta spaventata!
La vecchina tornò:
Forza! Lavorar!”
Ho capito cara vecchina!
Basta pelar patate, pomodori e qualche zucchina!”
supplicò la fanciulla stressata,
cotta e lessa come una patata.
La vecchina la guardò radiosa,
come se avesse appena mangiato una torta gustosa.
La lezione l'hai capita!
Allora eccoti servita!”
La vecchina le offrì un cesto di more,
che la Principesca poteva mangiare tutte le ore.
Tornò dalla mamma Regina,
che l'aspettava con una torta piccina.
La Principesca, così, aveva imparato
le buone maniere,
ma soprattutto di non romper le uova
nel paniere!"
 


















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