Buon pomeriggio momosini e momosette! Che si dice di momobello?
Avete festeggiato bene il momoso Natale e Santo Stefano? Io mi reputo piùche momosoddisfatta!
Finalmente un bel Natale, con la momosa "N" maiuscola, e mi sto ricaricando le momose energie per affrontare il momoso anno nuovo!
Intanto che mi Ricarico momosamente e ammetto che sarei tentata di andare a farmi una momosa passeggiata, nonostante le momose nuvole, vi regalo un altra Momostrocca.
L'ho scritta per il Laboratorio di Scrittura Creativa "Progetto Baobab" di Reggio Emilia, dato che dovevo farlo per la momosa Università, volevo postarlo momosamente anche quì! In più solo per voi ho creato una momosa copertina!
Bene, momosini e momosette... non rompete troppe momose uova!
Buona momosa Lettura!
Avete festeggiato bene il momoso Natale e Santo Stefano? Io mi reputo piùche momosoddisfatta!
Finalmente un bel Natale, con la momosa "N" maiuscola, e mi sto ricaricando le momose energie per affrontare il momoso anno nuovo!
Intanto che mi Ricarico momosamente e ammetto che sarei tentata di andare a farmi una momosa passeggiata, nonostante le momose nuvole, vi regalo un altra Momostrocca.
L'ho scritta per il Laboratorio di Scrittura Creativa "Progetto Baobab" di Reggio Emilia, dato che dovevo farlo per la momosa Università, volevo postarlo momosamente anche quì! In più solo per voi ho creato una momosa copertina!
Bene, momosini e momosette... non rompete troppe momose uova!
Buona momosa Lettura!
La Principesca Rompiuova
"C'era una volta una bella
Principesca,
dalla testa rotonda, proprio
come una pesca.
Viveva in un castello tutto
arancione,
alto e grosso, a forma di
gigantesco peperone.
La Principesca faceva sempre
festa,
gironzolando ogni giorno con un
uovo in testa;
ogni volta però che un uovo
rompeva,
la mamma Regina con la figlia se
la prendeva!
Ma alla Principesca
disobbediente
non gliene importava un bel
niente.
Così un giorno la mamma Regina,
urlo “Basta!” alla
Principeschina.
“Se
tu una brava Principesca vuoi diventar,
le buone maniere dovrai imparar!
Ti ci vuole una bella lezione...
fila in cucina a preparar un bel
minestrone!”
Così la Mamma Regina
cacciò la Principesca in
cucina,
a pelar patate, pomodori e
qualche zucchina,
con una brutta e cattiva
vecchina.
“Forza!
Lavorar! Se una vera Principesca vorrai diventar!”
Ad ogni rintoccar dell'ora,
la brutta vecchina mangiava una
mora.
La Principesca aveva una gran
fame,
ma non poteva mangiare nemmeno
un pezzetto di pane!
“Forza
Lavorar! Se una vera Principesca vorrai diventar!”
La povera Principesca non aveva
più forze,
nemmeno per pulir le pescate
cozze.
Quando la vecchina uscì,
la Principesca vicino al
pentolone dormì.
Sognò un uovo grande e grosso,
talmente arrabbiato che si fece
rosso.
“Principesca
sarai, se di fare la monella smetterai!”
“Giammai!”
la Principesca rispose.
Così l'uovo la sollevò,
la fece precipitare in un grande
vuoto,
e la fanciulla dallo spavento
urlò!
Si svegliò tutta spettinata,
la Principesca tutta spaventata!
La vecchina tornò:
“Forza!
Lavorar!”
“Ho
capito cara vecchina!
Basta pelar patate, pomodori e
qualche zucchina!”
supplicò la fanciulla
stressata,
cotta e lessa come una patata.
La vecchina la guardò radiosa,
come se avesse appena mangiato
una torta gustosa.
“La
lezione l'hai capita!
Allora eccoti servita!”
La vecchina le offrì un cesto
di more,
che la Principesca poteva
mangiare tutte le ore.
Tornò dalla mamma Regina,
che l'aspettava con una torta
piccina.
La Principesca, così, aveva
imparato
le buone maniere,
ma soprattutto di non romper le
uova
nel paniere!"
Nessun commento:
Posta un commento