martedì 21 febbraio 2012

Arcobaleno di colori

A volte penso che tu mi narri sogni.
Sogni che non sono mai accaduti se non nel passato che è stato tuo. E questo mi fa incazzare.
Già, mi tramuto in una belva assetata di invidia, di rabbia. Protestare tu dici. Interessarmi, tu dici!
Ma io replico con un pugno sul tavolo. Come tu controbatti con un pugno più potente.
Terremoto d'emozioni e rabbia, frasi gettate come lance trafiggendomi ciò che è fino ad ora la mia culla.
Ma se facessi ciò che tu pensi dovrei fare.... ti pentiresti. Lo so, essendo sangue del tuo sangue.
Ma nulla da fare, quegli sfoghi gettati così ormai mi hanno trapassata, creando sorgenti di lacrime che nemmeno a vent'anni si trattengono.
Insoddisfazione. Ecco cosa mastico, ogni santo giorno a parlare di ciò. Insoddisfazione d'una realtà grigia, che ogni volta tento di colorare con colori miei. Sono artista, che ci posso fare? Sono sognatrice, come sei tu.
Mi tramuto in bestia dall'ira quando mi trafiggi così. So che c'è dell'altro, ma ti nascondi dietro un muro alto bianco d'un cemento fragile. Gli altri non lasciano dar sfogo alle tue parole... ma non puoi schiacciarmi così, cheti son sempre devota.
Già, schiacciata da lame affilate che non dovevi gettarmi in massa. Sanguino azzurro dagli occhi e vomito azzurro. Il colore del mio dispiacere, verso quelle parole dette così, interrotte in un silenzio e inghiottite davanti all'imbarazzo.
Lei devia, tu taci. Poi ti alzi. Il mio cadavere è là... e la mia anima urla e scaraventa tutto ciò che incontra. Un tornado infuocato. Momento così, rancore d'una sera.
Eppure son così.
Ho proprio capito che tu mi narri sogni, e ci credi.
Ma credi davvero nei miei? Sì, lo so che ti fidi. Ma non credi, ora.
Sogni. Anche io sogno, e piango, rido e piango e rido. Mi emoziono, piango e rido.
Andate al diavolo, lance gettate così, su una persona incatenata da un arcobaleno di colori.

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